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citing "Sentenza della Corte (Terza Sezione) del 3 settembre 2015. Asparuhovo Lake Investment Company OOD contro Direktor na Direktsia «Obzhalvane i danachno-osiguritelna praktika» Varna pri Tsentralno upravlenie na Natsionalnata agentsia za prihodite. Domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall'Administrativen sad - Varna. Rinvio pregiudiziale – Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto – Direttiva 2006/112/CE – Articoli 24, paragrafo 1, 25, lettera b), 62, paragrafo 2, 63 e 64, paragrafo 1 – Nozione di “prestazione di servizi” – Contratto di abbonamento per la fornitura di servizi di consulenza – Fatto generatore dell’imposta – Necessità della prova della prestazione effettiva dei servizi – Esigibilità dell’imposta. Causa C-463/14."
Rinvio pregiudiziale, Direttiva 2006/112/CE, Imposta sul valore aggiunto (IVA), Prestazione di servizi, Articolo 63, Esigibilità dell’IVA, Articolo 64, paragrafo 1, Nozione di “prestazione che comporta pagamenti successivi”, Prestazione resa una tantum remunerata mediante pagamenti rateizzati, Articolo 90, paragrafo 1, Riduzione della base imponibile, Nozione di “non pagamento del prezzo”.
Rinvio pregiudiziale, Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, Direttiva 2006/112/CE, Articoli 24, paragrafo 1, 25, lettera b), 62, paragrafo 2, 63 e 64, paragrafo 1, Nozione di “prestazione di servizi”, Contratto di abbonamento per la fornitura di servizi di consulenza, Fatto generatore dell’imposta, Necessità della prova della prestazione effettiva dei servizi, Esigibilità dell’imposta.
Causa C-463/14 Asparuhovo Lake Investment Company OOD contro Direktor na Direktsia «Obzhalvane i danachno-osiguritelna praktika» Varna pri Tsentralno upravlenie na Natsionalnata agentsia za prihodite (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Administrativen sad - Varna) «Rinvio pregiudiziale — Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto — Direttiva 2006/112/CE — Articoli 24, paragrafo 1, 25, lettera b), 62, paragrafo 2, 63 e 64, paragrafo 1 — Nozione di “prestazione di servizi” — Contratto di abbonamento per la fornitura di servizi di consulenza — Fatto generatore dell’imposta — Necessità della prova della prestazione effettiva dei servizi — Esigibilità dell’imposta» Massime – Sentenza della Corte (Terza Sezione) del 3 settembre 2015 Questioni pregiudiziali — Competenza della Corte — Limiti — Competenza del giudice nazionale — Accertamento e valutazione dei fatti di causa — Necessità di una questione pregiudiziale e pertinenza delle questioni sollevate — Valutazione da parte del giudice nazionale
(Art. 267 TFUE)
Disposizioni tributarie — Armonizzazione delle legislazioni — Imposte sul volume d’affari — Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto — Prestazioni di servizi — Nozione — Contratti di abbonamento per la fornitura di servizi di consulenza — Prestatore messo a disposizione del committente per la durata del contratto — Inclusione
(Direttiva del Consiglio 2006/112, art. 24, § 1)
Disposizioni tributarie — Armonizzazione delle legislazioni — Imposte sul volume d’affari — Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto — Fatto generatore ed esigibilità dell’imposta — Contratti di abbonamento per la fornitura di servizi di consulenza — Prestatore messo a disposizione del committente per la durata del contratto — Fatto generatore ed esigibilità al termine di ogni periodo per cui il pagamento è stato concordato
(Direttiva del Consiglio 2006/112, artt. 62, § 2, 63 e 64, § 1) V. il testo della decisione.
(v. punto 29)
L’articolo 24, paragrafo 1, della direttiva 2006/112, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, dev’essere interpretato nel senso che la nozione di «prestazione di servizi» ricomprende i contratti di abbonamento per la fornitura di servizi di consulenza a un’impresa, in particolare di tipo legale, commerciale e finanziario, nell’ambito dei quali il prestatore si è messo a disposizione del committente per la durata del contratto.
Infatti la base imponibile di una prestazione di servizi è costituita da tutto ciò che è ricevuto quale corrispettivo del servizio prestato e una prestazione di servizi è pertanto imponibile solo quando esista un nesso diretto tra il servizio prestato e il corrispettivo ricevuto. Quando la prestazione di servizi di cui trattasi è caratterizzata, segnatamente, dalla disponibilità permanente del prestatore di servizi a fornire, all’occorrenza, le prestazioni richieste dal committente, non è necessario, per ammettere la sussistenza di un nesso diretto tra tale prestazione e il corrispettivo ottenuto, stabilire che un pagamento si riferisce ad una prestazione individuale e specifica effettuata su richiesta di un committente. La circostanza che le prestazioni non siano né predeterminate né individuali e che il compenso sia versato in forma di forfait non è tale da compromettere il nesso diretto esistente tra la prestazione di servizi effettuata e il corrispettivo ricevuto, il cui importo è stabilito in anticipo e secondo criteri chiaramente individuati.
(v. punti 35, 38, 39, 43, dispositivo 1)
Nel caso di contratti di abbonamento vertenti su servizi di consulenza nell’ambito dei quali il prestatore si è messo a disposizione del committente per la durata del contratto, gli articoli 62, paragrafo 2, 63 e 64, paragrafo 1, della direttiva 2006/112, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, devono essere interpretati nel senso che il fatto generatore dell’imposta e l’esigibilità della medesima si verificano alla scadenza del periodo per cui il pagamento è stato concordato, senza che rilevi se e con quale frequenza il committente ha effettivamente usufruito dei servizi del prestatore.
Infatti, una prestazione che consiste essenzialmente nell’essere sempre a disposizione del cliente per fornirgli servizi di consulenza, remunerata con importi forfettari versati periodicamente, deve considerarsi effettuata durante il periodo cui il pagamento si riferisce, a prescindere dal fatto che durante tale periodo il prestatore abbia o meno effettivamente fornito consulenze al proprio cliente. È al termine di ogni periodo cui i pagamenti si riferiscono che la prestazione deve considerarsi effettuata, ai sensi dell’articolo 64, paragrafo 1, della direttiva 2006/112.
(v. punti 49-51, dispositivo 2) Causa C-463/14 Asparuhovo Lake Investment Company OOD contro Direktor na Direktsia «Obzhalvane i danachno-osiguritelna praktika» Varna pri Tsentralno upravlenie na Natsionalnata agentsia za prihodite (domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dall’Administrativen sad - Varna) «Rinvio pregiudiziale — Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto — Direttiva 2006/112/CE — Articoli 24, paragrafo 1, 25, lettera b), 62, paragrafo 2, 63 e 64, paragrafo 1 — Nozione di “prestazione di servizi” — Contratto di abbonamento per la fornitura di servizi di consulenza — Fatto generatore dell’imposta — Necessità della prova della prestazione effettiva dei servizi — Esigibilità dell’imposta» Massime – Sentenza della Corte (Terza Sezione) del 3 settembre 2015 Questioni pregiudiziali – Competenza della Corte – Limiti – Competenza del giudice nazionale – Accertamento e valutazione dei fatti di causa – Necessità di una questione pregiudiziale e pertinenza delle questioni sollevate – Valutazione da parte del giudice nazionale (Art. 267 TFUE) Disposizioni tributarie – Armonizzazione delle legislazioni – Imposte sul volume d’affari – Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto – Prestazioni di servizi – Nozione – Contratti di abbonamento per la fornitura di servizi di consulenza – Prestatore messo a disposizione del committente per la durata del contratto – Inclusione (Direttiva del Consiglio 2006/112, art. 24, § 1) Disposizioni tributarie – Armonizzazione delle legislazioni – Imposte sul volume d’affari – Sistema comune d’imposta sul valore aggiunto – Fatto generatore ed esigibilità dell’imposta – Contratti di abbonamento per la fornitura di servizi di consulenza – Prestatore messo a disposizione del committente per la durata del contratto – Fatto generatore ed esigibilità al termine di ogni periodo per cui il pagamento è stato concordato (Direttiva del Consiglio 2006/112, artt. 62, § 2, 63 e 64, § 1) V. il testo della decisione. (v. punto 29) L’articolo 24, paragrafo 1, della direttiva 2006/112, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, dev’essere interpretato nel senso che la nozione di «prestazione di servizi» ricomprende i contratti di abbonamento per la fornitura di servizi di consulenza a un’impresa, in particolare di tipo legale, commerciale e finanziario, nell’ambito dei quali il prestatore si è messo a disposizione del committente per la durata del contratto. Infatti la base imponibile di una prestazione di servizi è costituita da tutto ciò che è ricevuto quale corrispettivo del servizio prestato e una prestazione di servizi è pertanto imponibile solo quando esista un nesso diretto tra il servizio prestato e il corrispettivo ricevuto. Quando la prestazione di servizi di cui trattasi è caratterizzata, segnatamente, dalla disponibilità permanente del prestatore di servizi a fornire, all’occorrenza, le prestazioni richieste dal committente, non è necessario, per ammettere la sussistenza di un nesso diretto tra tale prestazione e il corrispettivo ottenuto, stabilire che un pagamento si riferisce ad una prestazione individuale e specifica effettuata su richiesta di un committente. La circostanza che le prestazioni non siano né predeterminate né individuali e che il compenso sia versato in forma di forfait non è tale da compromettere il nesso diretto esistente tra la prestazione di servizi effettuata e il corrispettivo ricevuto, il cui importo è stabilito in anticipo e secondo criteri chiaramente individuati. (v. punti 35, 38, 39, 43, dispositivo 1) Nel caso di contratti di abbonamento vertenti su servizi di consulenza nell’ambito dei quali il prestatore si è messo a disposizione del committente per la durata del contratto, gli articoli 62, paragrafo 2, 63 e 64, paragrafo 1, della direttiva 2006/112, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto, devono essere interpretati nel senso che il fatto generatore dell’imposta e l’esigibilità della medesima si verificano alla scadenza del periodo per cui il pagamento è stato concordato, senza che rilevi se e con quale frequenza il committente ha effettivamente usufruito dei servizi del prestatore. Infatti, una prestazione che consiste essenzialmente nell’essere sempre a disposizione del cliente per fornirgli servizi di consulenza, remunerata con importi forfettari versati periodicamente, deve considerarsi effettuata durante il periodo cui il pagamento si riferisce, a prescindere dal fatto che durante tale periodo il prestatore abbia o meno effettivamente fornito consulenze al proprio cliente. È al termine di ogni periodo cui i pagamenti si riferiscono che la prestazione deve considerarsi effettuata, ai sensi dell’articolo 64, paragrafo 1, della direttiva 2006/112. (v. punti 49-51, dispositivo 2)
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